12 “P” – Facciamo chiarezza riguardo alle “dichiarazioni di non autorizzazione all’utilizzo dei propri contenuti” sui social!

Pensa Prima di Postare Perchè Post Poco Ponderati Potrebbero Portare Pene Pentimenti e Pianti

Social, Privacy e Disinformazione.

 

❓ Cosa stà accadendo

Da diverso tempo, e più recentemente sulla scia delle nuove scelte commerciali di Meta (Facebook e Instagram e versioni a pagamento), molti utenti hanno adottato una posizione forte contro l’utilizzo dei propri contenuti da parte delle piattaforme, condividendo dichiarazioni di non autorizzazione all’utilizzo dei propri contenuti.

ATTENZIONE: questa azione, intesa a proteggere la propria privacy, potrebbe involontariamente esporre gli utenti a nuovi rischi.

 

🎯 Diventare bersagli per nuove truffe

Il paradosso è evidente: coloro che affermano di non autorizzare i social media ad utilizzare i loro contenuti potrebbero diventare, inaspettatamente, bersagli più facili di disinformazione.

Esponendosi come ‘sprovveduti’ del web, questi utenti si rendono potenziali veicoli per la diffusione di informazioni false e, ancor più preoccupante, diventano bersagli appetibili per truffe di vario genere.

 

❗ Cosa si rischia

I social media, con la loro struttura di condivisione pubblica, offrono a chiunque voglia diffondere informazioni fasulle l’opportunità di identificare le proprie vittime. La pubblicazione di post che dichiarano la non autorizzazione all’uso dei propri contenuti diventa, paradossalmente, un segnale luminoso per chi cerca individui più inclini a credere a contenuti manipolati.

 

🔠 Come funziona

Perché viene esplicitamente chiesto di fare copia/incolla del testo e di non condividerlo?

Qui servirebbero un po’ di basi di informatica e programmazione. Sappiate solo che l’atto di copiare ed incollare l’intero testo invariato, permette ai malintenzionati di effettuare una ricerca precisa del testo di uno di questi post generando una lista di nomi e cognomi di centinaia di migliaia di persone. Chi condivide tali post, risulta particolarmente vulnerabile apparendo nella lista di chi è più propenso a condividere contenuti simili.

In questo modo, queste azioni apparentemente protettive rendono le persone facilmente identificabili attraverso le proprie bacheche.

 

👨‍🎓 Consapevolezza e la regola delle 12 “P”

In un mondo digitale sempre più interconnesso, è essenziale trovare un equilibrio tra la protezione della nostra privacy e la consapevolezza delle conseguenze delle nostre azioni online. La lotta contro la disinformazione richiede un approccio ponderato, che va oltre le dichiarazioni di non autorizzazione e si estende alla consapevolezza critica e alla prudenza nell’ambiente online.

La regola delle “P” proviene da molto più lontano; si utilizzava già molto prima dell’avvento di internet e dei social ed era un detto popolare riferito alla semplice “Parola”:

Pensa Prima di Parlare… Pensa Prima di Postare!

Skip to content